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The Greatest Hits, una romantic comedy con viaggi nel tempo

5 minuti di lettura

The Greatest Hits è una rom-com a tinte fantastiche, scritta e diretta da Ned Benson. Il regista americano torna dietro la macchina da presa dopo dieci anni dai tre film che costituivano il titolo collettivo La Scomparsa di Eleanor Rigby (The Disappearance of Eleanor Rigby, 2013-2014), una storia che spezzettava i punti di vista dei personaggi per scandirne le prospettive. The Greatest Hits ha avuto una piccola release negli Stati Uniti ed è disponibile dal 12 aprile su Disney+.

The Greatest Hits Harriet Max

L’elaborazione del lutto in The Greatest Hits

Lucy Boynton interpreta Harriet in The Greatest Hits

La storia del film ruota intorno ad Harriet (Lucy Boynton), una giovane ragazza che sta ancora facendo i conti con la tragica morte del fidanzato Max (David Corenswet), avvenuta due anni prima. Il trauma irrisolto di Harriet costituisce il cuore pulsante del film e trova la sua vitalità narrativa non tanto nella profondità della riflessione quanto nelle modalità con cui avviene l’elaborazione del lutto.

Harriet, infatti, ha subito le ripercussioni del trauma in maniera particolare: ha sviluppato una condizione per cui ogni canzone che la riporta a momenti di vita con Max la trascina temporalmente all’interno di un ricordo, per rivivere quel momento, struggendosi sul contraddittorio sentimento di rivivere degli attimi insieme a lui e scoprirsi impotente di fronte all’inesorabilità degli eventi.

In realtà lo spettatore, a ben vedere, non è in grado di individuare sin da subito se si tratti di una fantasia che avviene nelle testa di Harriet o di effettivi salti temporali, sebbene qualche indicatore estetico sia presente, perché non ci sono prove concrete che accompagnano questi stati di trance. Così lo spettatore, insieme ai personaggi vicini ad Harriet, vive la frustrazione di un presente sprecato per inseguire il passato, almeno fino al finale.

L’importanza della musica

The Greatest Hits David Harriet

La situazione che vive Harriet l’ha costretta a rinchiudersi in uno spazio conchiuso di regole che limitano di fatto l’espressione di se stessa. Da casa in biblioteca al grief support group, sempre con le cuffie indosso per scappare dal mondo, ma presto l’incontro con David (Justin H. Min) inizia a far vacillare quel fragile equilibrio in cui si rifugiava. Lo stretto legame che intercorre tra l’intreccio e la musica, che ha un ruolo evidentemente cruciale nell’economia del film, immerge la storia in mondo scandito dalle canzoni, che sembra uscito dai film di John Carney.

Tuttavia, purtroppo, non sembra esserci un’attenzione sufficiente nella costruzione di una colonna sonora emotivamente significativa. Il potere curativo che The Greatest Hits vorrebbe assegnare alla musica, quello di lenire le ferite e di rivivere il passato, non è corroborato da una messa in scena che dà forza emozionale alle canzoni, quanto piuttosto una serie di scelte che le rilega a un artificio narrativo meccanico. Il concept del film aveva una potenzialità che è purtroppo rimasta inespressa, anche considerando che al gioco narrativo dei salti temporali è stata conferita centralità, a discapito di una scrittura semplice e ridotta all’osso.

Il finale The Greatest Hits

Harriet e David in The Greatest Hits

La relazione intrapresa con David stringe le cinghia della storia e costringe Harriet a fare i conti tempestivamente con i suoi problemi. La rivelazione finale del film, con la prova definitiva che il trauma le ha conferito la possibilità di viaggiare nel tempo, porta il film su un altro livello di realtà.

Per quanto anticipabile e non troppo sorprendente, The Greatest Hits con questa svolta apre le porte a un fantastico che riesce a portare un pochino di freschezza al genere, senza marcarlo eccessivamente, introducendolo in maniera bilanciata e senza cascare in forzature inutili. Seppur problematico su molti aspetti e un po’ carente in termini di scrittura e resa emozionale della colonna sonora, questo piccolo spostamento da una noiosa aderenza al genere e alcuni momenti ben riusciti rendono The Greatest Hits quantomeno godibile.


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Classe 1998, nato a La Spezia. Laureato in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione a Pisa e attualmente studente di Cinema, Televisione e Produzione Multimediale a Bologna. Sono appassionato di cinema sin da piccolo e scrivere mi aiuta a fare chiarezza su ció che guardo (quasi sempre).

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